Come emerge dalle analisi di Ipsos, Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche ha raggiunto il 4,3% di consenso.
Circa il 60% degli elettori FdI sono di sesso maschile e il 40% di sesso femminile.
La fascia di età con il minor consenso è tra i 18 e i 34 anni, mentre al crescere dell’età, cresce il consenso. Come prevedibile, una maggiore quantità di voti proviene da individui che seguono funzioni religiose su base mensile o settimanale, rispetto a chi non ne segue.
Una significativa quantità di voti delle ultime elezioni ricevuta da Fratelli d’Italia proviene dalla “fuga” dell’elettorato berlusconiano.
Dati interessanti, quindi, quelli che emergono sul partito di cui Giorgia Meloni è leader ed interessante è la comunicazione che caratterizza questo Gruppo. Prima di procedere con l’analisi di quest’ultima, però, è necessario fornire un breve inquadramento di FdI.
Il partito politico Fratelli d’Italia è guidato da Giorgia Meloni. È stato fondato il 21 dicembre 2012. Ha adottato come simbolo la fiamma tricolore che è stata utilizzata storicamente dal movimento sociale italiano.
Non è un elemento di secondaria importanza il fatto che la leader di Fratelli d’Italia sia l’unica Capogruppo donna nell’attuale scenario politico nazionale.
In un’intervista rilasciata a il Foglio, la leader parla del tutt’ora presente divario nel campo politico tra uomini e donne, di come è consapevole che se fosse stata maschio avrebbe fatto qualche fatica in meno, e di come è fonte di discriminazione anche il fatto che lei sia madre.
Ci si aspetta infatti che una società moderna ed evoluta come quella in cui viviamo abbia sradicato qualsivoglia discriminazione di genere, ma i dati dimostrano un’altra peggiore realtà:
Il grafico, da il Foglio, mostra chiaramente che solo il governo Renzi ha avuto un esecutivo in cui il numero di donne equivaleva a quello degli uomini. Non si tratta però di un dato fine a se stesso, poiché va notato che la continua manifestazione da parte di Giorgia Meloni di essere “mamma”, costituisce anche un tipo di posizionamento comunicativo che ha l’effetto di porla strategicamente vicina a tutte le donne con figli.
Giorgia Meloni è stata più volte il bersaglio di meme e parodie di vario genere dai toni umoristici e satirici.
Già nel 2016 avevano iniziato a proliferare online le prime immagini dai toni misogini e sarcastici nei confronti della parlamentare, ci si riferisce in particolare alla dichiarazione della sua gravidanza, proprio durante il “Family Day” di quell’anno. La lieta notizia era stata vista dai suoi oppositori come una apparente incoerenza rispetto al suo background ideologico e ad un evento così conservatore relativo alla famiglia tradizionale. Ciò aveva attirato l’attenzione su di lei.
Ma non è stato l’unico evento rilevante ad aver portato la leader di Fratelli d’Italia al centro dell’attenzione, negativamente parlando. Nell’Aprile del 2019, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook (Min 8:25), durante uno sfogo contro Macron e l’UE, con un lapsus conclude il pensiero dicendo: "Macron deve dirci il diametro delle zucchine pescate nei mari italiani".
Questo, ovviamente, ha scatenato l’ilarità del web attirando nuovamente l’attenzione su di lei.
Persino PropagandaLive, un Programma di La7, aveva riservato a questa bizzarra confusione una piccola parte della sua trasmissione.
Successivamente l’Onorevole ha corretto il tiro cavalcando l’onda dell’ilarità e pubblicando un altro video in cui finge di pescare una zucchina approfittando di questo momento di rilevanza mediatica per ribadire le idee politiche del partito che rappresenta:
Non sarà l’ultima volta in cui la Meloni userà la satira che altri fanno su di lei per veicolare con maggior influenza le sue ideologie politiche.
Lei stessa ha dato ispirazione a delle forme di umorismo, come quando si lascia coinvolgere dal Karaoke Reporter e canta un Remake della sigla del noto cartone animato “Holly e Benji” dedicandola a Renzi e Di Maio:
O quando provoca i suoi follower di Twitter con post come quello sotto riportato:
E così… viene trasformata dai suoi follower nelle gemelle del noto film “Shining” di Kubrick.
Il suo carattere, considerato da molti irruento e a volte aggressivo, ripreso in eventi pubblici o trasmissioni televisive, è stato anch’esso usato per dei video remix musicali a sfondo umoristico come in questi casi:
1. Ollolanda (mostrato al pubblico sempre durante la trasmissione PropagandaLive)
2. Rubala (presentato anch’esso a PropagandaLive ed estratto dalla famosa diretta postata su Facebook in cui la parlamentare screditava PD e M5S paragonandoli al tonno dentro la scatoletta).
Ma se fino a poco tempo fa l’Onorevole era bersaglio della satira nazionale in maniera sporadica e marginale, nell’ultimo periodo, a seguito dell’intervento della Parlamentare ad un comizio tenuto dalla coalizione del centrodestra a Roma, nella piazza di San Giovanni lo scorso 19 ottobre, si è sviluppato un vero e proprio evento mediatico che l’ha coinvolta a più riprese.
Nelle settimane successive all’intervento della Leader di Fratelli d’Italia si è potuto assistere ad una trasposizione dall’offline all’online dell’evento con un proliferare incontrollato di meme e video-remix musicali che hanno creato un vero e proprio trend nelle più note pagine a tema trash. Ciò ha portato l’attenzione dei follower non solo sul comizio in questione ma anche sulla leader del partito stessa, che nel giro di pochi giorni ha avuto un considerevole aumento di visibilità e seguito sui suoi profili social.
Ma la leader di Fratelli d’Italia ha saputo cavalcare fin da subito l’onda di questo tormentone mediatico:
Inizialmente lei stessa ha persino pubblicato nella sua pagina Facebook il remake dell’intervento fatto da “Striscia la Notizia”.
Nel giro di due settimane il remix del discorso dell’Onorevole è diventato sempre più virale. Un tormentone diventato hit che anche Giorgia Meloni ha utilizzato come intro per qualche comizio.
Dal remix si è passati ad una sequenza infinita di rielaborazioni spontanee che ha visto anche personaggi dello spettacolo o musicisti conosciuti cimentarsi in remix del tormentone IOSONOGIORGIA:
Altri esempi sono stati realizzati da Casa Surace e Malgioglio.
Facebook e Instagram, genitori di tutti questi meme e “nuove hit”, hanno avuto ruolo di trampolini di lancio. Qui riportati quelli considerati più divertenti e rilevanti ai fini della ricerca:
Tutto questo ha avuto un forte impatto sulla vita social di Giorgia Meloni, su Instagram nell’ultimo mese ha guadagnato oltre 36000 follower. La rapida crescita sembrerebbe essersi riscontrata inoltre anche nei sondaggi, con un incremento dell'indice di gradimento del 10%.
Un turning point mediatico che il remix satirico probabilmente non si aspettava di procurarle. Tutti canticchiano “IO SONO GIORGIA”, anche in qualche concerto alcuni cantanti popolari hanno usato la “canzone” per coinvolgere e divertire i propri fan. Myss Keta, per esempio, in un suo live ha sfruttato il tormentone.
Per non parlare di tutte le apparizioni televisive e i riferimenti a lei e al suo remix avuti in diverse trasmissioni, come nel caso de Le Iene, programma che ha persino raccolto in un servizio tutte le rielaborazioni spontanee fatte in particolare da personaggi famosi mentre ballano “IO SONO GIORGIA”, che a questo punto è diventata hit e coreografia. Studio Aperto (video sottostante) la ha persino intervistata su questo argomento, e lei, si è dimostrata contenta del risultato positivo ottenuto da un remix inizialmente orientato allo screditamento delle sue ideologie:
Cavalcando l’onda del tormentone, anche Highlander DJ, a seguito della partecipazione della Meloni al Maurizio Costanzo show, ha partorito un remix che però non ha riscosso lo stesso successo di quello prodotto dai MEM & J.
Infine, anche Tommaso Zorzi, noto influencer, si è lasciato trasportare dal momento: dopo aver lanciato la sfida #iosonogiorgiachallenge si è tatuato “genitore 1 genitore 2” sui piedi.
Negli ultimi mesi Giorgia Meloni, come tutta la sua coalizione, ha basato la sua comunicazione offline conducendo una costante campagna elettorale e intervenendo in tantissimi talk-show che riservavano uno spazio al dibattito politico. Primi fra tutti i Canali Mediaset con i vari programmi: “Stasera Italia!” , “Fuori dal Coro”, “Quarta Repubblica” , “Mattino Cinque” , “Live – Non è la D’Urso”. Appaiono poi su La7 con “Non è l’Arena”, “Otto e mezzo” , “Tagadà” e poi a “Porta a Porta” e “Mezz’ora in più” della RAI. Infine: “SKY TG24”, “TG Post” e “Radio 24”. Un susseguirsi costante di presenze ed interventi in cui la parlamentare non ha esitato a mostrare con fervore i punti forti del suo partito.
Si fa necessario pertanto selezionare solo alcuni spazi di intervento che risultano funzionali agli obiettivi di questo progetto.
La leader di Fratelli D’Italia attraverso la sua comunicazione online pubblicizza i suoi interventi offline come i comizi tenuti nelle piazze italiane e nei salotti televisivi. Infatti, raccoglie sui suoi profili social, specialmente Facebook e YouTube, la maggior parte delle dirette tv e degli interventi che la riguardano.
Giorgia Meloni in questi ultimi due mesi è apparsa spasmodicamente in televisione. È stata infatti ospite in svariati programmi, diversi non solo per orientamento politico ma anche per tipologia di contenuti.
Si è mostrata spesso ferma sulle sue posizioni politiche. Come detto in precedenza, durante questi interventi televisivi tende ad emergere spesso il suo carattere esplosivo, dai toni alti e aggressivi senza però mai scadere nel volgare o in offese personali al suo oppositore.
Durante l'analisi dei video studiati è subito emerso il cambiamento del suo modo di porsi a seconda del programma che la ospita e degli interlocutori con cui si interfaccia. Se al Maurizio Costanzo Show lo scorso 6 novembre è apparsa brillante, emozionata e divertita, riuscendo a farsi guidare dal conduttore in tutta l’intervista, durante il suo confronto con Lili Gruber a Otto e Mezzo l’atteggiamento della Meloni ha virato più sull’indispettito, è emerso forse un tono più aggressivo che verrà poi analizzato nella sezione finale di questo elaborato riguardante la critica. Entrambe le ospitate hanno avuto rilevanza mediatica, parte dell’intervista al Maurizio Costanzo show è stata infatti usata per il nuovo remix di cui si è parlato nel paragrafo precedente, mentre il diverbio tra Lili Gruber e Meloni è stato oggetto di diversi articoli di testate giornalistiche.
Un altro paragone significativo è tra il comportamento esibito durante il programma di Barbara D’Urso, Live - Non è la D'Urso, e l’ospitata a Porta a Porta. A Live – Non è la D'Urso, Giorgia Meloni si è trovata a confrontarsi con 5 ospiti del programma, i quali non hanno esitato a porle delle critiche. Sentendosi attaccata, la leader ha quindi "ribattuto" alzando i toni. Questo suo comportamento di "risposta alla critica", può essere spesso riscontrato. A Porta a Porta ha invece mantenuto un tono pacato simile a quello tenuto durante il Maurizio Costanzo Show. Questa duplice modalità di reazione stimola l’opinione pubblica che tra social e giornali spesso si mostra divisa.
È possibile fare alcune considerazioni riguardo la scelta del dress code della parlamentare. L’uso di colori richiamanti il Tricolore italiano è ricorrente, anche l’azzurro in varie gradazioni potrebbe essere un richiamo alla nazione. Questo “stile” coincide spesso con eventi pubblici di rilievo. Si potrebbe pensare che la scelta del look non solo sia significativa, ma che possa essere una strategia “comunicativa” per ribadire i suoi principi legati all’italianità e alla tradizione.
Dall’analisi del materiale promozionale da affissione di Giorgia Meloni si può notare la leader di Fratelli d’Italia raffigurata con un ritratto angelico, con lineamenti fini e perfetti. La posa del corpo, lo sguardo e l’espressione, possono trasmettere forza, sicurezza e tranquillità.
Quasi tutto il materiale promozionale di Fratelli d’Italia vede Giorgia Meloni raffigurata in grandi dimensioni, chiaramente con lo scopo di sfruttare la notorietà del principale esponente del partito nonché presidente, seguendo il recente trend di comunicazione politica di insistente personificazione del Gruppo.
Nella maggior parte di questi materiali lo sfondo è monocromatico, ciò ha lo scopo di offrire un maggior valore e risalto al testo e al volto della leader.
Nella quasi totalità dei materiali promozionali realizzati dal partito è possibile trovare anche qui il tricolore italiano, altro simbolo per ricordare la forte ideologia nazionalista che, sin dalla sua fondazione, contraddistingue Fratelli d’Italia.
Altro elemento ricorrente è il colore giallo, il cui significato non è palese, ma che visibilmente strizza l’occhio alla comunicazione visiva portata avanti dall’alleato leghista. Lo stesso discorso può essere valido per la scelta del font Gotham, riscontrabile nella comunicazione di Salvini.
Come riportato nell’articolo di Prima Comunicazione Online, in vista delle elezioni del 26 maggio 2019 è stata effettuata un’analisi della comunicazione politica di Giorgia Meloni e degli altri principali politici italiani. Da questa analisi, si evince che Giorgia Meloni sfrutta l’antagonismo come elemento strategico. Oltre a questo, si è potuto constatare che l’oggetto della sua comunicazione è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente, dove l’antagonismo era la strategia dominante (intorno al 38%). Ogni tema diviene quindi oggetto di contestazione, dalla gestione dell’immigrazione clandestina alle banche e in generale alla sinistra. Il 24,6% circa della sua comunicazione è incentrata su messaggi di solidarietà, e infine post sui valori con il topic “prima gli italiani” o su tematiche relative al lavoro o problematiche abitative.
Come si può notare dal grafico sottostante, la comunicazione di Giorgia Meloni sui social ha come principali protagoniste parole-chiave e argomentazioni in apparenza completamente innocue. Si può infatti notare che gli argomenti sono di ampio respiro, come le Forze dell’Ordine (che spesso elogia) e il Movimento 5 Stelle (che al contrario, osteggia).
Il grafico realizzato attraverso la piattaforma Miralytics illustra i principali temi di cui parla Giorgia Meloni.
Tuttavia, è necessario volgere lo sguardo anche al sentiment dei suoi contenuti oltre agli argomenti che copre. In merito a ciò, il grafico successivo illustra come questo sia in apparenza positivo e conforme a quanto ci si aspetta da un leader politico (appaiono quindi elogi ai temi che ha a cuore e ostilità nei confronti degli avversari politici e ideologici):
Il grafico è stato realizzato attraverso la piattaforma Miralytics.
Pertanto, dall’analisi degli argomenti e da quella del sentiment, è chiaro che la sua retorica antagonista non è riscontrabile immediatamente quando lo sguardo è posto sui contenuti, bensì, essa appare nel momento in cui si da uno sguardo alla loro forma.
L’antagonismo non è infatti immediatamente esplicito, ma viene sfruttato sistematicamente sotto forma di “implicature linguistiche” per porre sempre, indirettamente (ma chiaramente), il soggetto preso di mira in una condizione di sfida.
Un esempio significativo è quello relativo allo “scivolone” avuto dalla leader del partito il 21 novembre scorso. Infatti a dimostrazione di quanto detto in precedenza Giorgia Meloni ha pubblicato su Facebook una foto commentando quella che lei considerava un’assenza ingiustificata del Movimento 5 Stelle con tono provocatorio.
Oppure quando recentemente con la sua retorica sottile e indiretta ma ugualmente molto chiara ha posto in cattiva luce Prodi osteggiandolo apertamente.
Nonostante questo modo di trattare le sue tematiche, le coppie di parole più usate nei commenti che a lei si riferiscono sono decisamente positive. Ciò viene mostrato dalla “Nuvola di parole” qui di seguito:
La nuvola di parole sopra riportata mostra quanto quello che potrebbe apparire come ostentato ed eccessivo perbenismo (che, come detto prima, nei fatti la pone contro i suoi antagonisti politici e non) stimola però anche il suo seguito sui social. Gli utenti tendono quindi ad assumere simili modi di fare e di scrivere, mostrando supporto alla leader.
Nel comunicare, Giorgia Meloni è molto abile a trasformare anche i post all’apparenza colloquiali in prese di posizione nazionaliste.
Sebbene come detto sopra l’antagonismo sia la sua principale arma retorica, è solita difendersi dalle accuse con vittimismo e associando la tecnica dell’antagonismo agli altri partiti e ai suoi avversari politici.
Per concludere, i dati mostrano che la sua strategia retorica le permette di ottenere un consenso crescente (come si evince dai più recenti indici di gradimento menzionati precedentemente).
Al giorno d’oggi è ormai risaputo che la comunicazione delle più importanti figure pubbliche sia quasi sempre curata da un team guidato da un esperto del settore.
Tra le figure che si occupano della comunicazione vi è in particolare quella dello spin doctor.
In generale, chi svolge tale professione, almeno per l’ambito politico, ha il compito di volgere in positivo eventi mediatici negativi, di gestire strategicamente la comunicazone di un leader e di promuovere la sua immagine nel corso della sua carriera professionale.
Matteo Salvini gode della collaborazione di uno degli spin doctor più conosciuti nel panorama italiano del momento. Giorgia Meloni, su questo, si differenzia dal suo alleato di Coalizione.
Ad affiancare la leader di Fratelli d’Italia, al posto di un vero e proprio spin doctor, emerge la figura del sociale media manager; egli cura l’andamento generale della comunicazione dell’Onorevole. Questo ruolo è ricoperto da Tommaso Longobardi; un impatto significativo del suo operato è riscontrabile nel caso già citato di “IO SONO GIORGIA”.
Inoltre, mentre il rapporto tra Matteo Salvini e il suo spin doctor Luca Merisi è noto a tutti, la collaborazione tra Giorgia Meloni e Tommaso Longobardi rimane celata. Questo perchè “Probabilmente la causa è da ricercare nell’attività di mematore di Longobardi che spesso sul suo profilo e sulla sua pagina personale pubblica post e meme al limite del politically correct”.
Quando si parla di Fratelli d’Italia, non si può ignorare la connotazione di “estrema destra” che è stata più volte attribuita al partito, talvolta etichettata nei suoi elementi come filo-fascisti.
Da parte di Giorgia Meloni non c’è mai stata una esplicita smentita sul tema, come invece è accaduto per Matteo Salvini.
Non è questa la sede per stabilire se la guida del partito in analisi segua realmente orme incostituzionali. Ciò che però è necessario sottolineare è l’appeal che il partito vanta nei confronti delle persone affezionate al tema; in un recente articolo de La Stampa è possibile notare che la pagina Facebook di Fratelli d’Italia, nelle operazioni di marketing sul social network dei propri post, ha come target selezionato i cittadini italiani interessati al tema del fascismo.
Più membri collegati al partito hanno ripetutamente tenuto comportamenti al limite dell’incostituzionalità come quando una candidata della Meloni si è pulita le scarpe con una maglietta antifascista buttandola poi in un cestino. Eventi simili, nel loro complesso, hanno la diretta conseguenza di dare al partito una connotazione di destra particolarmente estrema, che trova Casapound e Forza Nuova come suoi più prossimi alleati.
La risposta della leader è quasi sempre stata quella di “far guardare altrove”, rigirando il dito contro altre parti, senza mai affrontare direttamente il tema; per Giorgia Meloni infatti l’antifascismo sarebbe un Jolly che la sinistra usa quando non ha più argomenti da utilizzare.
Il partito non ha mostrato segni (costituzionalmente dovuti) di supporto nei confronti dell’antifascismo, ma anzi, più spesso è andato nella direzione opposta. Un esempio esplicito è riscontrabile dalla reazione che il partito (e alcuni suoi esponenti) ha avuto nei confronti del Ddl antifascismo di Emanuele Fiano due anni fa. In questa occasione, Ignazio La Russa ha fatto il saluto romano in aula. Nel mentre Giorgia Meloni ha tentato di far slittare la discussione del Ddl poiché ha considerato “una follia” (cit.) discuterlo ora. Infine Francesco Storace ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook in cui lancia l’hashtag #WIDS (W il duce sempre).
Recentemente, Fratelli d’Italia ha organizzato una cena su Mussolini nel luogo di un eccidio nazista. Come spesso succede si è alzato un polverone mediatico sulla vicenda, ma il partito non ha risposto direttamente sulla questione, continuando a spostare l’attenzione come sistematicamente avviene anche sul sito.
Un altro recentissimo caso da prendere in considerazione è rappresentato dalla affermazione di un dirigente di Fratelli d’Italia “Dobbiamo essere liberi di poterci definire fascisti”.
I legami del partito con figure di stampo fascista continuano fino a tempi recentissimi a essere presenti; appena il 16 Novembre 2019 Fratelli d’Italia ha inaugurato a Treviglio una nuova sede dedicata a Pino Rauti. L’inaugurazione è stata fortemente osteggiata da un corteo antifascista in quanto Rauti ha forti connessioni con estremisti fascisti responsabili per la strage di Piazza Loggia.
Tutti gli elementi elencati finora non permettono di dare una vera e propria etichetta fascista al partito in analisi, ma dipingono comunque sommariamente le ragioni per cui una parte della sua attrattiva comunicativa, insita nella sua identità, sia rivolta ai cosiddetti ‘nostalgici del ventennio’.
Periodo di riferimento: dal 1 Ottobre 2019 al 20 Novembre 2019.
TOOL UTILIZZATI: https://www.ninjalitics.com/
L’approccio utilizzato da Giorgia Meloni è simile a quello di un qualsiasi altro utente (usa le emoticon, fa i selfie, fotografa il cibo e i posti che visita, e fa diversi scatti con i propri animali domestici).
Instagram permette ai politici di mostrarsi ai cittadini come persone, prima che come politici. Mostrando quotidianamente (nel caso della Meloni anche più volte al giorno) ciò che fanno, le persone e i luoghi che frequentano, le cause per cui si battono.
Le foto che sceglie di pubblicare Giorgia Meloni sono di forte impatto propagandistico e vi è sicuramente dietro una strategia comunicativa ben congeniata.
Fratelliditalia (aggiornato al 20-11-19):
65.239 followers
125 following
819 posts
2937 media like
104 media commenti
Engagement rate 4.66%
Giorgiameloni (aggiornato al 20-11-19):
477.552 followers
91 following
3.334 posts
12.356 media like
749 media commenti
63.456 media visualizzazioni
Engagement rate 2.74%
Come si nota dall'analisi di questi dati, il profilo personale di Giorgia Meloni gode di un seguito decisamente superiore rispetto al profilo del partito, il quale inoltre non gode nemmeno della “spunta blu” che ne garantisce la verifica.
Giorgia Meloni non utilizza molti hashtag nel suo profilo Instagram.
L’hashtag più in rilievo, almeno nell’ultimo periodo, come si può immaginare e come è stato già affermato precedentemente, è #iosonogiorgia. La reazione sul social media da parte dell’Onorevole in merito alla hit di cui è protagonista è stata la pubblicazione di un post, il 7-11-19, che cita “2 buone notizie: la prima è che la hit "#iosonogiorgia" è prima in classifica sui social, la seconda è che oggi i sondaggi danno Fratelli d'Italia al 10%. È tutto molto incoraggiante 😂”.
In seguito al Remix della “canzone” sono stati creati anche montaggi differenti, che hanno funto da “official music video”: dai Teletubbies a Cristiano Malgioglio, da Madonna alle Spice Girls, passando per Follettina Creation e Beyoncé.
L’hashtag #iosonogiorgiachallenge spopola in rete e in particolare su Instagram dopo la sfida lanciata da Tommaso Zorzi.
Sullo stesso social sono poi apparsi ben due filtri ispirati a questa storia bizzarra, il primo riporta la scritta “IO SONO GIORGIA”, mentre il secondo riporta le parole “Genitore 1 e Genitore 2”.
Il post che ha raggiunto il maggior numero di like è quello del 7 Novembre 2019 con 43,4 mila like e 3157 commenti, più del doppio della media di like che raggiunge solitamente la leader nei suoi post.
Come spiegato precedentemente, il successo di tale post è dato dal “tormentone” #iosonogiorgia nato proprio in tali giorni.
Il post che ha raggiunto il maggior numero di like risale al 28 Ottobre 2019 con 7.099 like e 273 commenti.
In tale post il partito festeggia la sua vittoria in Umbria.
Un altro post che ha ottenuto buoni risultati è quello pubblicato in data 11 Novembre 2019, che ha raggiunto 7.125 like e 298 commenti. In questa pubblicazione Giorgia festeggia il successo mediatico che ha ottenuto grazie alla challenge e al “tormentone” di cui si è ampiamente parlato.
Tale grafico mostra l’andamento dei follower sul profilo Instagram personale di Giorgia Meloni. Si può notare che nell’arco di tempo preso in considerazione l’andamento dei follower è in continua crescita. Questo può essere dovuto a una efficace gestione delle pubblicazioni sui social o a una sostanziosa copertura mediatica. Sicuramente la nascita del tormentone ha inciso sensibilmente sulla sua popolarità.
Analizzando in maniera più dettagliata il profilo dell’Onorevole emergono ulteriori spunti di riflessione: si può notare che la Meloni pubblica in media al giorno 5,2 post e che ottiene in media 1474 follower nuovi ogni giorno.
Giorgia Meloni utilizza tantissimo le IGTV Stories per avvicinarsi ulteriormente ai follower, pubblicando quotidianamente più contenuti al giorno di natura diversa.
Nelle storie in evidenza del profilo Instagram della politica si può notare il rimando agli altri social network utilizzati: VK (conosciuto come “il Facebook russo”), Tik Tok (social network in forte ascesa, caratterizzato da un pubblico giovane), Telegram, Facebook e Twitter.
TOOL UTILIZZATI: https://www.ninjalitics.com/
Fratelli d’Italia:
225,034 "mi piace" totali.
32,507 utenti hanno interagito con la pagina o i suoi contenuti negli ultimi sette giorni.
27% di engagement.
Giorgia Meloni:
1,2 mln "mi piace" totali.
270,277 utenti hanno interagito con la pagina o i suoi contenuti negli ultimi sette giorni.
26% di engagement.
Pagina Facebook Meloni
La pagina Facebook personale di Giorgia Meloni è caratterizzata da contenuti di diversa tipologia, il tempo di risposta è eccellente.
Per quanto riguarda invece le informazioni fornite agli utenti, vi sono degli aspetti da migliorare. Sono infatti presenti le informazioni personali, mentre le sezioni relative agli interessi e le informazioni di contatto risultano parziali o addirittura mancanti.
La differenziazione dei contenuti sulla pagina Facebook è piuttosto omogenea:
44% foto;
23% post scritti;
34% video.
Analizzando il suo profilo si può inoltre notare che vengono pubblicati:
6,7 post al giorno: è molto importante pubblicare spesso per migliorare i livelli di engagement, ciò nonostante anche pubblicare troppo potrebbe risultare dannoso.
Post lunghi, 240 caratteri in media: i post più efficaci hanno storicamente una lunghezza compresa tra i 40 e i 100 caratteri. Ciò nonostante, trattandosi di messaggi dal contenuto politico. è comprensibile che non si possano sempre riassumere in un semplice slogan.
Vi è la possibilità per gli utenti di postare sulla pagina: questa è una grossa opportunità per i visitatori o i sostenitori che desiderano interagire con il politico in questione.
La leader di Fratelli d’Italia utilizza inoltre lo strumento delle dirette Facebook e impiega gli altri canali social per esortare i cittadini a seguirla in diretta.
La diretta facebook del 19 Ottobre 2019 ha raggiunto 78.100 like e 1,2 mln di visualizzazioni. Qui Giorgia Meloni comunicava da Roma e si scaglia duramente contro il Governo, sottolineando ancora una volta la sua non-alleanza con PD e M5S.
Il post del 27-10-19 ha raggiunto 91.368 like e 8652 commenti. Non esprime concetti prettamente politici, si può notare la leader di Fratelli d’Italia insieme alla sua famiglia, all’aria aperta. Nella caption augura a tutti i suoi follower una buona domenica. Sicuramente i sostenitori la hanno percepita come “simile a loro”, hanno preso coscienza dei suoi valori ed apprezzato una foto in grado di trasmettere serenità.
La foto del 28-10-19 conta 90.047 like e 7592 commenti e ritrae Giorgia Meloni e Matteo Salvini abbracciati, poi la scritta “È ora di mandare a casa il Governo più anti-italiano della storia. Ce lo chiedono gli italiani.”
Questa foto è fortemente simbolica ed attira l’attenzione del pubblico: trasmette quel senso di “noi contro loro”, bene contro male. Ha riscosso un fortissimo successo tra i fan della pagina.
Questa pagina risponde alla maggior parte dei commenti degli utenti ed interagisce con altri profili Facebook. Anche in questa pagina, così come in quella di Giorgia Meloni, si notano diversi tipi di contenuti.
Anche questa pagina vanta di un tempo di risposta eccellente.
Tutte i dati principali, ovvero informazioni di contatto e location, vengono forniti agli utenti.
Anche in questo caso vi è una buona differenziazione dei contenuti:
26% foto;
58% post scritti;
17% video.
Un’analisi più approfondita della pagina in questione dimostra che vengono pubblicati:
6,7 post al giorno: lo stesso numero esatto di post che vengono pubblicati sul profilo Facebook di Giorgia Meloni.
Post lunghi 401 caratteri in media: anche in questo caso la lunghezza media dei post è superiore rispetto a quella consigliata. Ciò nonostante, trattandosi della pagina Facebook ufficiale di un partito politico, si suppone sia necessario fare post lunghi che permettano di esprimere concetti complessi.
Vi è la possibilità per gli utenti di interagire attivamente sulla pagina: anche in questo caso viene data loro la possibilità di postare sulla pagina ufficiale di un partito politico. Questo dimostra ancora una volta un modo di far politica basato su un’interazione diretta e orizzontale con i propri cittadini.
Il video pubblicato da FdI il 13-10-19 conta 9630 like e 1156 commenti. Si tratta di un video che fa leva sulle emozioni della gente, principalmente la rabbia, l’odio e l’indignazione. L’efficacia di tale tipologia di comunicazione è dimostrata dal successo riscosso dal post.
Anche sulla pagina Facebook del partito, il post del 28-10-19 ha riscosso un enorme successo (20.999 like e 1132 commenti). L’immagine utilizzata infatti è la stessa, il partito vuole festeggiare anche sul suo profilo Facebook la vittoria in Umbria.
Così come Salvini, anche Giorgia Meloni decide di iniziare ad utilizzare Tik Tok, che potrebbe essere definito come il regno delle challenge di ballo, caratterizzato da un bacino di utenti molto giovane e in cui i due leader postano contenuti in linea con lo stile che li rappresenta.
Ma non solo, Giorgia Meloni “sbarca” anche su VK, il social russo scelto da CasaPound e Forza Italia dopo che il loro profilo Facebook era stato oscurato.
Giorgia Meloni utilizza infine anche Telegram, dove vanta 2.3K di iscritti, per pubblicare aggiornamenti sui traguardi raggiunti. Anche qui gli utenti vengono informati dall’Onorevole sulle varie tematiche del momento.
TOOL UTILIZZATI: https://www.socialblade.com/
Per quanto riguarda il profilo Twitter della leader del partito si può notare un seguito di 838,647 follower con 834 utenti seguiti. Inoltre, un numero di tweet pari a 14376, questo mostra già in prima battuta l’ampio uso di questo social network da parte della parlamentare. (Dati aggiornati in data 21/11/2019 alle ore 16:15)
Il profilo Twitter del partito invece ha raggiunto appena 63.734 follower con 296 utenti seguiti.
(Dati aggiornati in data 21/11/2019 alle ore 16:15)
Confrontando i due profili Twitter si possono trarre alcune osservazioni:
In prima analisi è evidente che l’ammontare dei follower della leader del partito sia nettamente superiore a quello del partito stesso. Sul profilo di quest’ultimo, infatti, si nota una grande quantità di retweet, ovvero la condivisione di tweet di altri utenti. Il profilo della parlamentare invece basa la sua comunicazione sulla creazione di tweet, la quantità di retweet è minore. Per spiegare il divario tra i due profili, inoltre, potrebbe essere fatta una considerazione: per un utente è forse più semplice e in un certo senso rassicurante decidere di contattare un unico soggetto, ed i questo caso anche l’esponente principale del partito, piuttosto che interfacciarsi con un profilo che raggruppa diverse persone. Questo aspetto è molto importante a livello politico in quanto al giorno d’oggi si tende a dare maggior risalto al personaggio politico leader, in un’ottica di più diffusa e generalizzata personalizzazione della politica, piuttosto che al partito stesso.
Emerge come, almeno in questo caso, il “raggruppamento” occupi un ruolo strategico secondario rispetto a quello della sua leader.
Focalizzando l’attenzione sul profilo twitter di Giorgia Meloni, considerando sempre il periodo di riferimento preso in esame per questo elaborato, si nota che il suo momento di maggiore attività va dal 1 Ottobre 2019 al 21 Novembre 2019.
È importante rivolgere uno sguardo anche al profilo della leader sugli altri social, infatti se confrontiamo Twitter e Instagram, per esempio, è evidente che il primo è sicuramente più utilizzato rispetto al secondo. Non di rado, poi, la parlamentare utilizza gli stessi Tweet come post su Instagram, non creando quindi nuovi contenuti ma utilizzando quelli già esistenti su un’altra piattaforma.
Per quanto riguarda i contenuti veri e propri e il linguaggio utilizzato per esprimersi sui social: il tenore dei tweet è per la maggior parte conciso e formale, incentivato dai vincoli sulla lunghezza di Twitter.
La maggior parte dei tweet hanno carattere esplicitamente e dichiaratamente politico, c’è però una parte meno significativa, comunque non trascurabile, composta da contenuti che potrebbero sembrare non politicizzati, ma che riescono in ogni caso a trasmettere, seppur velatamente, tematiche inerenti alla sua visione politicizzata della sfera sociale italiana.
Utilizzando il tool SocialBlade, si ottengono dati molto interessati sul profilo della parlamentare: in base ai risultati delle statistiche, si nota un significativo aumento di follower nella giornata del 21 Ottobre 2019, appena due giorni dopo la manifestazione tenutasi a Roma in Piazza San Giovanni.
Il discorso della parlamentare è diventato virale sul web; da quella giornata in avanti, come ampliamente chiarito precedentemente, si avrà sul profilo della politica un considerevole aumento di follower.
Un’altra vicenda che ha coinvolto la leader del partito su Twitter riguarda l’inchiesta di Report, che ha messo in discussione le modalità di ottenimento dei follower da parte della politica. Giorgia Meloni è stata infatti accusata di aver acquistato parte dei suoi follower e dunque di avere un seguito Twitter fittizio e non reale.
La parlamentare si è subito adoperata a confutare le tesi sostenute dal programma televisivo attraverso un video di risposta diretto alla trasmissione e pubblicato su Twitter.
Questo per diversi giorni è apparso sulla sua bacheca come tweet “fissato”. E’ solito per la leader utilizzare lo strumento del tweet “fissato” per mettere in risalto tematiche che le stanno particolarmente a cuore.
È iniziato dunque un vero e proprio botta e risposta tra la parlamentare e la trasmissione televisiva, la quale ha poi realizzato un nuovo servizio in cui accusa non solo Giorgia Meloni ma anche Matteo Salvini di aver espanso la loro comunicazione social grazie a questi finti follower che non si sarebbero limitati ad aumentare il loro seguito ma avrebbero anche condiviso fake news. Inoltre la trasmissione televisiva ha voluto precisare che la contro inchiesta svolta dai tecnici di Giorgia Meloni fa riferimento al periodo attuale mentre i dati dei tecnici della trasmissione fanno riferimento al periodo di maggio 2019. (informazioni reperite dal sito davidemaggio).
L’11 Novembre 2019 c’è stato inoltre uno scambio di tweet tra la leader e la redazione della trasmissione Report sotto riportati:
TOOL UTILIZZATI: https://www.socialblade.com/
Si analizzano ora i canali YouTube del partito Fratelli d’Italia e della sua leader Giorgia Meloni singolarmente e comparativamente.
Ciò che si nota immediatamente visionando la Home Page dei due canali è il numero di iscritti e, in questo caso, a differenza di altre piattaforme social, è il canale del partito ad avere la meglio su quello della leader politica. Il canale Fratelli d’Italia conta infatti 61.200 iscritti contro gli appena 7.510 della parlamentare, con un modesto divario di video caricati: il primo ne conta 1.918 mentre il secondo 1.045. (Dati aggiornati in data 21/11/2019).
Un altro aspetto interessante che si nota esaminando i due canali riguarda la frequenza con la quale vengono pubblicati i video: il canale ufficiale del partito carica video con una discreta frequenza (a distanza di poche ore) mentre la leader manifesta talvolta periodi di inattività, anche della durata di una settimana.
Social Blade evidenzia dati interessanti. La metà superiore della pagina mostra dei “mini grafici” in riferimento al numero degli abbonati (a sinistra) o visite (a destra), ottenute dal canale nel corso di ogni settimana dell’anno precedente.
Dal grafico “Weekly” riportato si evince che il canale in questione sia caratterizzato da un costante crescendo e decrescendo di “subscriber” (iscritti). Se si considera l’ultimo mese è interessante notare che il picco più alto mostrato dal grafico, che rappresenta quindi la settimana in cui il canale ha ottenuto più iscritti, va dal 30 settembre al 7 ottobre.
Stesso discorso per il grafico “total video views”, che, in accordo con il precedente, mostra un picco di visualizzazioni nella prima settimana di ottobre.
È importante fare una considerazione per quanto riguarda la scelta dei titoli e degli hashtag: si può dedurre che la scelta in entrambi casi non sembra “studiata” per attirare gli utenti a visionare i video della parlamentare. La scelta degli hashtag non è particolarmente accattivante, inoltre vengono utilizzati in quantità abbastanza ridotta. Per quanto riguarda i titoli dei video si nota la stessa mancanza di “appeal”, in quanto risultano tutti standardizzati, formali e poco originali soprattutto se riguardano contenuti come interviste, apparizioni tv, manifestazioni.
Sono invece titoli “più gridati” quelli riguardanti video self made.
Come è noto, la parlamentare Giorgia Meloni è molto spesso ospite di svariati programmi televisivi. Sono questi i video di maggior successo sul suo canale, con un ammontare di visualizzazioni molto significativo. Nell’ultimo periodo i video con più visualizzazioni riguardano la sua partecipazione a Otto e mezzo e Live - Non è la D’Urso.
Sul profilo del partito è diventato virale il video del suo intervento dalla Gruber (in data 13/11/2019), con 83.624 visualizzazioni in sole 15 ore e raggiungendo il 12° posto nelle tendenze della piattaforma YouTube. Dopo una settimana le visualizzazioni sono salite a 305.934.
Nella settimana che va dal 7 ottobre al 17 ottobre emerge un calo nell’attività dell’utilizzo della piattaforma. Infatti i video caricati sono solo 7 contro i 17 della settimana precedente. Si può poi notare un picco positivo nella settimana che va dal 30 settembre al 7 ottobre. In questo caso il guadagno di visualizzazioni e incremento di subscriber è riconducibile a eventi di vario genere - riguardanti sempre la parlamentare - verificatisi in tale periodo, come per esempio l’arrivo del Capo del Governo Ungherese e dell’Atreju.
Dal grafico emerge quindi che Giorgia Meloni ha ottenuto un incremento di 10 iscritti in date: domenica 27 ottobre, martedì 29 ottobre, sabato 2 novembre, martedì 5 novembre, venerdì 8 novembre, martedì 12 e mercoledì 13 novembre.
Osservando le statistiche, emergono dati interessanti sulla media giornaliera, settimanale e mensile degli iscritti acquisiti, delle views e dei guadagni (nell’ordine).
Dai seguenti grafici è possibile trarre alcune considerazioni in merito al futuro. Social Blade infatti prevede una crescita del canale YouTube della parlamentare sia per quanto riguarda gli iscritti che le visualizzazioni fino al 2024.
Valutando i punti di forza che emergono dall’analisi dei video dell’ultimo periodo, la parlamentare sembra dare ampio spazio all’antagonismo e all’affermazione dei propri diritti. Dosa in maniera abbastanza equilibrata attacchi agli avversari e tematiche che riguardano il suo programma elettorale e quello del partito. Tra i valori costantemente citati, i quali si possono evincere visionando i video dell’ultimo periodo, si nota prevalentemente: la difesa dell'italianità e il ricordo di eventi storici.
Analizzando i video dell’ultimo mese si possono fare alcune considerazioni in base alla tipologia dei video pubblicati, suddividendoli in due categorie:
- Video self made
- Video in cui viene ripresa da altri
Giorgia Meloni usa la prima tipologia di video quando deve comunicare qualcosa che lei stessa ritiene importante e quando vuole sfogarsi con il proprio pubblico, infatti non sono presenti video di questo tipo in cui comunica ai suoi iscritti qualcosa di positivo (almeno nel periodo analizzato).
La seconda tipologia invece riguarda le varie interviste, interventi in programmi televisivi/manifestazioni/comizi/partecipazione a conferenze stampa. In questo caso la parlamentare parla con il suo pubblico e cerca quasi di “istruirlo”, è più sfacciata, sorride meno.
Guardando i suoi video emerge che lei si fa in un certo senso portatrice di verità e informazione.
Social Blade fornisce poi le basi per nuove considerazioni: confrontando i due canali (FdI e Giorgia Meloni), emerge che quello della parlamentare viene valutato ad un livello C+, mentre quello del partito ad un livello B.
Per quanto concerne il canale di Fratelli d’Italia, si nota un picco significativo di iscritti nella giornata di domenica 20 ottobre (ben 500 utenti), subito dopo la manifestazione tenutasi in Piazza San Giovanni a Roma. Confrontando l’aumentare degli scritti del canale del partito con quello di Giorgia Meloni, si evince che il primo ha avuto un guadagno di centinaia di utenti, mentre quello della leader ne guadagna molto meno.
Anche questa volta è possibile servirsi di Social Blade per avere una media giornaliera, settimanale e mensile di dati riguardanti iscritti acquisiti, views e guadagni (nell'ordine).
Indirizzo web: https://www.fratelli-italia.it
La struttura della prima pagina si articola in Header, Video YouTube, Ultimi tweet, Ultime, notizie, e un Footer contenente alcuni materiali recenti dai diversi canali social.
Analizzando l’intento strategico comunicativo di ciascuna di queste sezioni, si può notare:
- Header: contenente “Difendiamo l’Italia, tale titolo può essere considerato accattivante, crea engagement. Il messaggio potrebbe tradursi nel modo seguente: “il Paese è sotto attacco, aiutiamolo”. La prima cosa che viene letta dal visitatore è quindi un “urlo” dal tono patriottico. Graficamente, ad accompagnare questo “grido”, sono presenti il logo di Fratelli d’Italia e, sulla destra, una ringiovanita e sorridente Giorgia Meloni. La scelta di fornire un’immagine “serena” della leader è di per sé strategica a fini comunicativi in quanto da un lato ha l’effetto immediato di ispirare fiducia, dall’altro trasmette ottimismo, e, infine, si allinea alla "campagna del sorriso" portata avanti dal suo alleato di coalizione Salvini.
- Popup: prima di passare al resto della pagina web, l’attenzione del visitatore viene richiamata da un “popup” che rimane su schermo solo per la durata di 5 secondi, mostra le “battaglie” del partito; viene riportata di seguito l’immagine.
Nuovamente ci si trova di fronte a un contenuto dove sono messe in particolare risalto parole che hanno lo scopo di fare una presa emotiva sul visitatore, tra cui “Elezione diretta”, “Abolizione”, “Supremazia”; queste parole infatti rievocano nella mente del visitatore immagini forti, che inavvertitamente lasciano il loro impatto.
- Video YouTube: riguarda un intervento di Giorgia Meloni tenutosi a Roma il 19 Ottobre 2019 che riporta il titolo “Una folla immensa accoglie a San Giovanni una straordinaria Giorgia Meloni! Emozionante! Evviva noi”. Questo sfrutta nuovamente l’occasione per valorizzare la straordinarietà dell’intervento, e suggerisce al visitatore che si tratta di un qualcosa di emozionante. Il video, al momento della stesura di questo documento (metà Novembre 2019), ha già superato le 300.000 visualizzazioni.
Importante mettere in luce il fatto che il sito sembri essere malfunzionante: non sono rare le occasioni in cui le pagine mostrano messaggi di errore, oppure luoghi in cui alcuni testi sono in inglese poiché non vi è la traduzione italiana. Vi sono immagini mancanti, o, addirittura, si può affermare che alcune pagine impieghino una ventina di secondi per caricare. Tutto questo denota una scarsa centralità dello strumento web, in quanto viene forse preferito l’utilizzo dello strumento social o del sito di Giorgia Meloni (che verrà analizzato a breve).
L’utilizzo del colore blu, in particolare nel codice esadecimale #0660B8, si allinea con il linguaggio visivo già usato da Matteo Salvini, che ormai emancipato dal “verde-padania” ha fatto del blu il suo colore di battaglia.
I font utilizzati dal sito sono due:
- Open Sans, ovvero un gratuito font appartenente alla famiglia sans-serif, ospitato dal repository Google Fonts notoriamente neutrale e privo di connotazioni specifiche se non una accettabile leggibilità.
- Roboto Slab, altro font gratuito di Google Font, appartenente alla famiglia slab-serif che però non viene visualizzato correttamente sul sito a causa di errori di programmazione. Viene quindi mostrato al suo posto lo standard font serif del browser. È stato possibile carpire tali informazioni grazie ad una approfondita analisi del codice del sito. Anche in questo specifico caso, quindi, la scelta del font non è strategicamente rilevante.
Per quanto riguarda la scelta della famiglia di caratteri si può quindi affermare che non vi è stato alcun ragionamento in un’ottica di strategia comunicativa.
Lo sviluppatore che ha creato il sito di Fratelli d’Italia (e anche quello di Giorgia Meloni) si chiama Aldo Cardoni, e sul suo profilo Facebook, che non sembra in realtà granché seguito, fa comunque grande pubblicità a Fratelli d’Italia, di cui è vivo sostenitore. Sul suo profilo infatti non esiste alcun post pubblicato che non faccia riferimento a Fratelli d’Italia o prenda di mira la sindaca Raggi (altra grande “battaglia” della leader di Fratelli d’Italia).
Analizzando il traffico web sul dominio internet grazie al tool Semrush:
- La media di visitatori mensili inbound da traffico organico (es. Motori di ricerca come Google) varia dai 20.000 ai 25.000.
- Le parole chiave attraverso cui il sito viene più cliccato sui motori di ricerca sono: “fratelli d’italia”, “fdi”, “guido crosetto”, “tesseramento fratelli d’italia”. Questo dato permette di capire che non è stato fatto alcun tipo di lavoro di “content marketing” sul sito del partito, poiché le uniche persone che trovano organicamente il sito sono quelle che lo cercano. Difficilmente capita che gli altri utenti vadano sul sito del partito mentre cercano, ad esempio, uno dei temi che tratta, o una delle “battaglie” che porta avanti.
- Dal primo Ottobre a circa metà novembre, gli utenti unici sul sito del partito sono stati circa 26.000 con una media di pagine viste pari a poco più di 2 per sessione.
- Il tempo medio di visita è di circa 3 minuti, con un tasso di rimbalzo pari al 50%, che, per un sito di un partito, è inaspettatamente alto poiché fa pensare che moltissimi visitatori (appunto, il 50% di quelli enumerati sopra) finiscano sul portale “per sbaglio”, e questo solitamente succede quando viene “comprato” del traffico internet per far salire la posizione dei siti web sui motori di ricerca.
A iniziale conferma di questa ipotesi, vi è un dato che indica che più della metà dei visitatori arrivano sulla pagina direttamente. Della restante parte, alcuni vi arrivano provenendo dai social, mentre altri dai motori di ricerca.
Indirizzo web: https://www.giorgiameloni.it
La struttura del sito dell’Onorevole è simile a quello del partito, ma si può distintamente notare un look molto più fresco e curato: è sicuramente questo il sito web attualmente pensato, strategicamente parlando, per essere diffuso e utilizzato.
Lo slogan in Header però cambia, e porta la dicitura “In Europa per cambiare tutto”.
Sotto di esso, non vi è più un video, ma un carosello contenente alcune tra le ultime notizie che portano al blog di Giorgia Meloni, contenente articoli web che portano la firma della leader.
Si ripresenta poi un video, in formato però piccolo. Si tratta di #Cartabianca, noto programma che va in onda su RAI3 e che ritrae la leader di Fratelli d’Italia in una intervista dalla durata di 40 minuti circa.
Il resto della pagina è costituita da link ad articoli ospitati sul blog del sito che trattano di tutte le tematiche su cui la destra si esprime da ormai mesi a questa parte.
Vale la pena di evidenziare una piccola peculiarità: all’interno del footer vi è la dicitura “made in Italia”. A parte la bizzarra scelta di scriverlo in Inglese (quasi ossimorico) esiste un link invisibile sulla parola “Italia” che reindirizza l’utente alla homepage del sito web. Vale la pena rimarcare il fatto che generalmente una frase simile la si trova solitamente scritta integralmente in italiano o viceversa in inglese. Anche in questo caso è ipotizzabile una svista da parte del programmatore in fase di realizzazione del template informatico.
Analizzando i dati che è stato possibile trovare sul sito grazie al tool Semrush:
- La media di visitatori mensili inbound da traffico organico varia dai 7.000 ai 10.000 (un dato quasi dimezzato rispetto al sito del partito).
- Le parole chiave attraverso cui il sito viene più cliccato sui motori di ricerca sono: “giorgia meloni”, “meloni”, “giorgia”. Questo dato permette di capire che, come per il sito del partito di cui è leader, anche qui non è stato fatto alcun tipo di lavoro di “content marketing”. Le uniche persone che trovano organicamente il sito sono quelle che lo cercano.
- Dal primo Ottobre a circa metà novembre, gli utenti unici (ovvero il numero di persone singole che ha caricato la pagina principale) sono stati circa 11.000 con una media di pagine viste pari a poco più di 1 per sessione.
- Il tempo medio di visita è circa 1 minuto, con un tasso di rimbalzo pari al 60%, che, per entrambe le metriche, simboleggia un funzionamento ancora peggiore del sito web rispetto ai già scadenti risultati del sito del suo partito.
Da un articolo di Francesco Merlo pubblicato su Repubblica lo scorso 23 ottobre 2019, emerge un’immagine ambigua della leader di Fratelli d’Italia. Ai fini di questo elaborato, il pezzo integrale è stato tratto da Italia allo specchio, il dna degli italiani anno 2019 quarta parte, la cultura ed i media – parte e-book.
"Fisicamente non somiglia alle cattiverie che dice", esordisce l’autore inquadrando la leader del partito prima da un punto di vista meramente fisico, poi da uno ideologico. La definisce la parodia macho di Alice in Wonderland, discostandola poi da Marie Le Pen che pare essere invece una "valchiria wagneriana fascista e razzista" ma…pur sempre "alta, imponente e biondissima". Nel mirino del giornalista una Giorgia Meloni che "addolcisce l’infamia" e, soprattutto, una "finta bionda". L’articolo è satirico, a tratti spiritoso, Merlo ha deciso di sguainare una penna tagliente, di certo la sua arma più potente. E solo dopo la prima metà di testo il pezzo prende forma. La diretta interessata non sembra però essere d’accordo sulla veridicità dei fatti esposti dal giornalista, a poche ore dall’uscita dell’articolo dice la sua.
In termini di comunicazione si potrebbe pensare che l’editorialista abbia cercato di instaurare un forte punto di contatto con i suoi lettori più fedeli, molti dei quali potrebbero condividere i suoi principi, le sue idee, il suo pensiero politico.
Giorgia Meloni comunica il suo disappunto, e in particolare il suo dispiacere, attraverso diversi mezzi. A questo proposito, un articolo de “Il Secolo”: "Merlo si è voluto lanciare rapace sul mio aspetto fisico, sul mio accento, sulla mia vita, anche privata e familiare, sulle difficoltà vissute; tutte cose che ben poco hanno a che fare con il mio ruolo di donna impegnata in politica e che in buona parte non sono dipese dalla mia volontà, ma piuttosto imposte dalla sorte, che non sempre è generosa e benevola come vorremmo".
Queste le parole con cui la leader introduce una lettera indirizzata a Repubblica, ma che la testata sembra aver tagliato e nascosto (cit. Il Secolo).
Sulla stessa testata viene riportato il pensiero integrale di Giorgia Meloni. "Dietro tanta cattiveria si cela una finalità ambiziosa: delegittimare il popolo per operare un trasferimento di sovranità dal popolo alle élite. Per la sinistra, come scrisse Scalfari proprio su questo giornale: la democrazia non può che essere oligarchia.
Certo che chi invece, come me, sostiene che la sovranità appartiene al popolo, che vuole addirittura l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e l’abolizione dei senatori a vita non può che essere un grande nemico.
Ma evidentemente a Merlo gli attacchi personali, la “Reginetta di Coattonia”, le schifose insinuazioni su mia figlia strumentalizzata a fini politici e addirittura il riferimento al funerale di mio padre, devono essere sembrati troppo fragili, e allora si è dedicato a un’altra specialità della sinistra: diffondere falsità sugli avversari politici (…)".
In ultima istanza Giorgia Meloni smentisce le affermazioni che il giornalista le ha attribuito riportando invece quella da lei definita la verità sulle cose dette.
Persino Selvaggia Lucarelli, che in più sedi ha affermato di non condividere nessun pensiero di Giorgia Meloni, su AdnKronos dichiara “il mio pezzo non è di certo un articolo di Merlo” (riferendosi ad un articolo ironico da lei firmato contro la leader di Fratelli di Italia e dissociandosi dalla penna del giornalista di Repubblica).
La politica romana ha quindi ottenuto la solidarietà di molti e, decidendo di scrivere una lettera ufficiale, si è posta in una posizione di “apertura”. Comunicativamente parlando, dal suo scritto non emerge rabbia ma delusione. La leader non ha solamente rifiutato di accettare passivamente la critica, e questo è qualcosa che da sempre la contraddistingue, ma ha cercato di combattere chi l’ha attaccata rispondendo con una scrittura delicata, con un tono quasi rammaricato e deluso.
Giorgia Meloni ha subito una critica ma non si è posta né come vittima né come leader adirata. Scrive per ribattere una lettera a Repubblica, querela il giornalista che, a detta sua, perché sarà poi la legge a deciderlo, non è stato corretto nei suoi confronti. Fratelli d’Italia rilascia diverse interviste e comprova la sua solidarietà nei confronti della Capogruppo. Nonostante ciò, lascia a lei la possibilità di difendersi e di essere anche questa volta la front woman della situazione.
Attraverso i suoi social principali (come Facebook, Instagram e Twitter), Giorgia Meloni comunica il suo disappunto per la situazione in via ufficiosa. Anche qui, non alza particolarmente i toni. La sua strategia, a questo punto, può considerarsi quella adatta se il suo intento era quello di svincolarsi dall’immagine della “reginetta di Coattonia” ed ottenere più assensi.
Se dalla vicenda di Repubblica emerge una Giorgia Meloni che risponde alla critica con una comunicazione scritta “ben pensata”, sulla quale strategia hanno certamente lavorato diverse teste del suo team, quando è ospite in televisione le sue tecniche cambiano. Il lato razionale della politica, comunicativamente parlando, non svanisce, ma in questi casi si mostra più “genuina”, usa un linguaggio più semplice e reagisce spesso alle provocazioni.
A questo punto è bene analizzare le risposte che Giorgia Meloni ha dato a Lili Gruber durante la trasmissione Otto e mezzo nella puntata dello scorso 12 novembre. L’Onorevole inizia la conversazione molto pacata, fornisce risposte ben argomentate, si mostra composta, fissa con lo sguardo la Gruber, il tono è tranquillo. Esordisce con qualche espressione del tipo “io credo che “, fa domande retoriche alla giornalista. Coinvolge la sua interlocutrice, ed usa più volte parole come “io penso” forse per apparire umile. I toni però si alzano poco dopo l’inizio del dialogo, o dibattito, tra le due.
Giorgia Meloni non sembra riuscire più a mantenersi pacata, sembra via via sempre più agitata. Gesticola più frequentemente, evita di incrociare lo sguardo della conduttrice non appena capisce che questa tenta di consigliarle degli interventi più brevi.
Lili Gruber chiama in causa Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano”, che interviene da remoto. Inizialmente Giorgia Meloni lo ascolta, prende qualche appunto e si mostra interessata. Quando la conduttrice coinvolge il direttore per la seconda volta dichiarando “glielo spieghi lei a Giorgia Meloni” (facendo riferimento alla proposta di legge di limitare i prelievi ad un tetto massimo di 2000 euro, cosa su cui l’onorevole non è d’accordo), questa replica “c’è sempre bisogno che mi spieghino le cose a me”.
Negli esempi citati la leader di Fratelli d’Italia passa quindi da una comunicazione accomodante, dimostrata anche dal suo linguaggio non verbale, ad una di “contro attacco”, arrivando, a circa metà della trasmissione, ad abbassare gli occhi e a riportare l’affermazione sopra riportata.
Come riporta Il Tempo, "a far scattare la giornalista della 7 è la risposta della leader di Fratelli d'Italia alla domanda Non c'è ambiguità nella destra italiana?. Forse - ha replicato Meloni - c'è ambiguità nella sinistra italiana, che se ci fosse stata la parola Israele nelle mozione Segre non l'avrebbe votata. Una risposta fuori tema per la Gruber, indispettita dalla mossa di Meloni, che per rafforzare la tesi tira fuori gli screenshot dei tweet di chef Rubio contro Israele e di Michele Anzaldi di Italia Viva, che ha chiesto per Rubio un programma in Rai".
A questo punto si può notare una Meloni indispettita, quasi adirata, una Meloni che, fa notare la Gruber, non rispetta le richieste della conduttrice. A questo punto muta il suo linguaggio non verbale: gesticola sensibilmente, dondola velocemente i piedi sotto la sedia, parla velocemente e addirittura grida a Lili Gruber “ferma!” per zittirla.
Analizzati quindi diversi scenari, diversi momenti in cui Giorgia Meloni è stata criticata e in cui ha risposto alle accuse, si può affermare che la sua strategia comunicativa muti con il mutare dell’ambiente e della situazione specifica. In tv si nota una leader più impulsiva, convinta ma a tratti altezzosa, una leader che attacca e contrattacca difendendosi e cercando di primeggiare. Questa è forse la sua comunicazione meno efficace, il momento in cui trasmette più negatività.
È bene precisare a questo punto che si è deciso di prendere in esame due casi specifici ed emblematici di riposta alla critica, uno positivo ed uno considerato più negativo. Le due situazioni sono diverse ma allo stesso tempo importanti da analizzare. è bene però specificare che per studiare approfonditamente i casi di critica che coinvolgono Giorgia Meloni, e per comparare con sicurezza le sue strategie di comunicazione sulla base dei diversi scenari, si dovrebbe svolgere una ricerca dedicata unicamente a questo argomento e quindi più approfondita.
Giorgia Meloni risulta strategicamente capace di relazionarsi con il pubblico e le sue tecniche di approccio comunicativo le permettono di ottenere l’apprezzamento di una modesta quantità di simpatizzanti anche al di fuori del suo bacino elettorale.
Dalle analisi svolte si è potuta constatare la forte crescita in termini di popolarità che l’ha coinvolta direttamente portando di conseguenza visibilità al partito. La comunicazione social dell’Onorevole si può considerare costante ed efficace, mentre quella dei profili del Gruppo gode di un seguito decisamente inferiore.
Se tutto ciò vale per Instagram, Facebook e Twitter, la situazione appare diametralmente opposta per YouTube.
Per ciò che concerne entrambi i siti web, non sembra esserci alcuna cura del brand, degli standard minimi di accessibilità, funzionalità, o della grazia estetica. I portali sembrano essere stati pubblicati nel minor tempo possibile senza assicurarsi di raggiungere un livello qualitativamente adeguato ad un partito di respiro nazionale. Pertanto, investire maggiormente sulla ristrutturazione dei siti puntando su figure più professionali apporterà un valore aggiunto e forse necessario.
Inoltre, sarebbe opportuno per il futuro che: sul fronte social media per Fratelli d’Italia si mantenga il forte livello di crescita sui profili della leader, venga aumentato in maniera drastica il livello di engagement e il numero di follower sui profili del partito (ad esempio creando contenuti sponsorizzati più vicini al target di riferimento), si ottenga la spunta di verifica sul profilo Instagram del partito e sui canali YouTube, si promuova maggiormente il canale YouTube della leader rendendo i contenuti più accattivanti e utilizzando una strategia più incisiva e, infine, si assuma uno spin doctor in grado di gestire al meglio future situazioni difficili.
Infine, dal punto di vista prettamente espressivo, si è potuto constatare come nel caso di Repubblica la leader sia riuscita abilmente a gestire la situazione per iscritto a contrario di ciò che è avvenuto in altri contesti. Si potrebbe quindi suggerire di rispondere e agire con maggiore razionalità e pacatezza in contesti “offline” come quelli delle dirette televisive ecc. Questo ovviamente senza perdere quell’ appeal carismatico e deciso che la contraddistingue.
Al termine di questo lavoro è necessario fare una considerazione in merito alla sua esaustività. Per ottenere un risultato più completo servirebbero ulteriori analisi e studi coniugati ad una raccolta dati su molteplici fonti e per un periodo di tempo più ampio.